Perché lo consigliamo?
Perché è più di una semplice "riflessione sull'ambiente". È la storia dell'ultimo giorno di un cedro di ventidue secoli, condannato a morte.
Cosa ci è piaciuto di più?
L'insieme di storie racchiuse nella storia principale. La capacità dell'autore di farci sentire i pensieri del cedro e farci immedesimare con l'albero. Le riflessioni che si è costretti a fare e le conseguenti decisioni personali che si devono prendere. Ma si gioisce anche per il temporaneo finale quando il cedro, immobile nei suoi trenta metri d'altezza e venti tonnellate di peso, riprende ad invecchiare senza problemi.
C'è qualcosa che non abbiamo gradito?
L'arroganza dell'uomo di farsi esattore della vita: vegetale, animale e di conseguenza umana.
Frase da sottolineare:
"L'acquazzone era appena passato e, specchiandosi nelle pozzanghere, il cedro si asciugava al sole quando rivide Giulia. Lo guardava dal patio come le persone guardano gli alberi, gaiamente senza vederlo."
Questo consiglio di lettura è di Eunice Lelli, che estende l'invito a seguire con molta attenzione la Galaad Edizioni - casa editrice giuliese - per le sue interessanti pubblicazioni.