A CIASCUNO IL SUO di Leonardo Sciascia

26.01.2025
Perché lo consigliamo?

Perché è Sciascia con questo romanzo giallo racconta una delle regioni più belle d’Italia, la Sicilia: una terra cruda, dove poter assaporare i suoi aspetti più scuri e intriganti, in cui si rintracciano le caratteristiche più buie e allo stesso tempo più genuine dell’essere umano. Bugie, tradimenti, false dichiarazioni, incorniciano i temi fondamentali dell’opera: la politica, l’amore e il denaro. La trama cattura fin dalle prime pagine. Una lettera anonima che sa di << minaccia>> per il povero farmacista del paesino, <<Questa lettera è la tua condanna a morte, per quello che hai fatto morirai>>; due omicidi che sembrano fluttuare tra la curiosità, il silenzio, il pettegolezzo e l’omertà dei cittadini. La storia di un duplice omicidio non è altro che il pretesto, che l’autore ha voluto usare, per parlare di Mafia e del suo legame con la politica.


Cosa ci è piaciuto di più?

La bravura di questo scrittore poliedrico (giornalista, saggista e politico) del Novecento italiano, sta nell’aver reso il suo libro un giallo semplice ma coinvolgente, con dei risvolti tragicomici. Preciso nelle descrizioni dei luoghi in cui si svolge e si srotola la matassa delittuosa. Incalzante nella fluidità delle frasi semplici che illustrano il modus operandi di una mentalità mafiosa, subdola. Un giallo che non ha bisogno di tanti giri di parole o colpi di scena, 151 pagine scritte tra il 1965 e il 1966 ma che sembrano, purtroppo, ancora attuali.


C'è qualcosa che non abbiamo gradito?

Ad alcuni potrebbe non piacere il finale, leggermente tranchant, ma per lo stesso identico motivo io, personalmente, lo trovo geniale.


Frase da sottolineare:

“Pur mancando ogni indizio, fatta eccezione per un mozzicone di sigaro trovato sul luogo del delitto (e presunsero gli inquirenti che nella lunga attesa, in agguato, uno degli assassini lo avesse fumato), non c’era uno nel paese che non avesse già, per conto suo, segretamente, risolto o quasi il mistero; o che si ritenesse in possesso di una chiave per risolverlo."
 


Questo consiglio di lettura è di Ilaria Muccetti.
E' del 1967 l'omonimo film per la regia di Elio Petri, con interpreti del calibro di Gian Maria Volontè, Itene Papas, Mario Scaccia e Gabriele Ferzetti per dirne alcuni. Presentato in concorso al 20º Festival di Cannes, il film ha conquistato il premio per la migliore sceneggiatura ed è stato protagonista ai Nastri d'argento 1968, con quattro premi vinti: regista del miglior film, migliore sceneggiatura, miglior attore protagonista (Gian Maria Volonté) e miglior attore non protagonista (Gabriele Ferzetti).


Ultimi articoli nel sito

Perché è un romanzo che tocca corde profonde con delicatezza e semplicità. Perché affronta temi come il lutto e la solitudine in maniera straordinaria, creando atmosfere oniriche che coinvolgono emotivamente il lettore. Perché, scritto nel 1988, questo romanzo tratta temi come la transessualità con un’apertura mentale tale da risultare moderno...

Ci sono presentazioni che non si limitano a parlare di un libro, ma diventano piccoli viaggi condivisi.
Quella di ieri domenica 2 novembre con Adrián N. Bravi al Circolo Virtuoso Il nome della Rosa, dedicata a La nuotatrice notturna, è stata così: un incontro vivo, partecipato, capace di restituire la cura e la profondità con cui l'autore...

Perché i racconti di Raymond Carver sono tra le espressioni più autentiche della narrativa contemporanea. Riescono a catturare la vita nella sua forma più essenziale, mettono in luce le esitazioni del quotidiano, i fallimenti, i silenzi che parlano, e i momenti in cui il gesto – o la parola – alterano e svelano la superficie della realtà.