IL PRETE BELLO di Goffredo Parise

10.08.2025

Perché lo consigliamo?

Perché Il prete bello è un classico senza tempo, capace di restituire con ironia, realismo e poesia il microcosmo di una provincia italiana negli anni ’40. Parise racconta una storia di desiderio, miseria e potere attraverso gli occhi di un bambino, riuscendo a far coesistere comicità e commozione, leggerezza e tragedia. La sua prosa vivida e sensoriale cattura personaggi e ambienti con una freschezza che, a settant’anni dalla pubblicazione, mantiene intatta la sua forza.
 

Cosa ci è piaciuto di più?

La voce narrante di Sergio, capace di passare dall’ingenuità infantile alla consapevolezza amara della durezza della vita. Il sodalizio con l’amico Cena, tenero e picaresco, e la galleria di personaggi – dal fascinoso e ambiguo don Gastone alle signorine innamorate, dal cav. Esposito alle aristocratiche decadute – sono tratteggiati con un realismo teatrale e un’energia che sembra uscire dalle pagine. Abbiamo amato la capacità di Parise di cogliere i dettagli della vita quotidiana, alternando registri comici, lirici ed erotici con naturalezza, e di raccontare la fame come protagonista invisibile della vicenda.


C’è qualcosa che non abbiamo gradito?

Alcune cose potrebbero spiazzare: l’improvviso cambio di tono verso il finale, che dal brio vira alla tragedia; le rappresentazioni femminili e le dinamiche sociali che risentono inevitabilmente della mentalità dell’epoca e possono apparire stereotipate; il linguaggio diretto, a tratti crudo e popolare. Ma è tutto magistralmente funzionale a questo splendido romanzo


Frase da sottolineare:

“Tutti sanno che è molto meglio desiderare di possedere ogni ben di Dio; finché le meraviglie agognate non si possono toccare hanno la virtù di racchiudere in sé magici significati ed i pacchetti di cellofane si credono arrivare direttamente dal cielo, sono profumati di aria, di stratosfera, di ozono e più giù, verso terra, di nebbia: sono tutti lucenti come se le stelle indirizzassero i loro bagliori a scintillare su di essi.

Noi si era di quelli che desideravano."
 

Consiglio di lettura che arriva da Manuela Costantini .

Pubblicato nel maggio 1954, Il prete bello riscosse subito un enorme successo in Italia, divenendo uno dei primi bestseller del dopoguerra, con numerose ristampe e traduzioni all'estero (tra cui una in ben 25 lingue)



Ultimi articoli nel sito

Consigliamo Fosca perché è uno dei romanzi più intensi e sorprendenti della Scapigliatura italiana. Tarchetti mette in scena una storia che unisce passione, malattia, ossessione e fragilità psicologica, esplorando in profondità le zone più oscure dell’amore. È un romanzo breve ma potentissimo, capace di colpire il lettore con una tensione emotiva...

Perché è un romanzo che tocca corde profonde con delicatezza e semplicità. Perché affronta temi come il lutto e la solitudine in maniera straordinaria, creando atmosfere oniriche che coinvolgono emotivamente il lettore. Perché, scritto nel 1988, questo romanzo tratta temi come la transessualità con un’apertura mentale tale da risultare moderno...

Ci sono presentazioni che non si limitano a parlare di un libro, ma diventano piccoli viaggi condivisi.
Quella di ieri domenica 2 novembre con Adrián N. Bravi al Circolo Virtuoso Il nome della Rosa, dedicata a La nuotatrice notturna, è stata così: un incontro vivo, partecipato, capace di restituire la cura e la profondità con cui l'autore...

Perché i racconti di Raymond Carver sono tra le espressioni più autentiche della narrativa contemporanea. Riescono a catturare la vita nella sua forma più essenziale, mettono in luce le esitazioni del quotidiano, i fallimenti, i silenzi che parlano, e i momenti in cui il gesto – o la parola – alterano e svelano la superficie della realtà.