IL TREMORE DEL FALSO di Sebastiano Cenere

15.12.2024
Perché lo consigliamo?

Perchè dietro questo titolo si cela un significato particolare legato alla storia delle protagoniste, due delle quali sono state attrici teatrali prima e cinematografiche dopo. Le sorelle Irma ed Emma Gramatica che hanno dedicato la loro vita al palcoscenico, interpretando importanti ruoli nelle opere di Ibsen, di D'Annunzio, di G. Bernard Shaw per citarne alcuni, ed anche al fianco di Eleonora Duse. Irma ed Emma conoscevano bene il "tremore" legato al "falso" dell'interpretazione. Ma la finzione dell'interpretazione teatrale si svela, inevitabilmente, anche nella vita vera. I ritratti di Irma ed Emma che escono dalla storia, appaiono veri e riescono a far immaginare le figure delle due donne molto vicine a quelle che sono state nel reale, così come possiamo percepire dalle scene dei film dove appaiono: Le sorelle Materassi, per fare un esempio.


Cosa ci è piaciuto di più?

I pregi di questo libro sono tanti: i termini usati, la costruzione delle frasi e dei tempi, l'evoluzione della storia. Possiamo collocare questo romanzo tra il genere biografico e lo storico ed ha il pregio di farci scoprire e conoscere nel profondo due donne davvero esistite, le sorelle Gramatica, che hanno lasciato un segno importante nel teatro come nel cinema. Anche l'inserimento di un personaggio come Caterina, che cambia e stravolge il rapporto tra le due sorelle, non disturba, non altera in alcun modo la narrazione. Anzi, la arricchisce.


C'è qualcosa che non abbiamo gradito?

Del romanzo si apprezza davvero tutto. Forse lo scrittore o meglio gli scrittori - visto che dietro il nome di Sebastiano Cenere si celano più persone - avrebbero dovuto continuare a delineare le storie e le vite di personaggi di questo livello. 

Frase da sottolineare:

"- Non so come ringraziarvi. - disse Caterina al signor Lopez, una volta sistemata; lui le sorrise, bonario: un modo semplice di sdebitarsi per essere stato così maldestro. Le luci si spensero e il sipario s'illuminò flebilmente; quando si aprì, Caterina fu investita da un vento umido e freddo mescolato a cipria e profumo costoso che mitigava l'odore di muffa. Eccoli gli attori, i costumi, le quinte… La scena s'illuminò a giorno: Emma, col trucco che riusciva a farla sembrare giovane, era seduta su una sedia bassa, rannicchiata su se stessa; Irma, col trucco che riusciva a farla sembrare vecchia, sparecchiava la tavola con movimenti vigorosi. Un applauso scrosciante le salutò, ritardando l'inizio della recita; Emma aveva un'aria magistralmente indecisa tra il compiacimento e l'irritazione di dover sottostare alla volontà del pubblico che impediva loro di cominciare. - Zola inizia il dramma con quattro personaggi in scena, ma le Gramatica, vedrà, faranno entrare gli altri due solo tra un po'… - le sussurrò Lopez all'orecchio. Caterina sorrise, sentì che stava per commuoversi e nemmeno sapeva il perché, e intanto applaudiva forte, più forte degli altri... Fu così che le scarpe strette - che si era sfilata, finalmente - la corsa, la sudata e il misero assalto del padrone furono dimenticati, spazzati via dallo spettacolo che andava a cominciare.."


Maria Rosaria Vitalone suggerisce questo libro perchè è una occasione davvero importante per conoscere meglio due donne come le sorelle Gramatica, ma anche per approfondire uno spaccato di storia del teatro oltre che del nostro paese, dagli anni venti fino a dopo il secondo conflitto mondiale. 


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