LA PORTA di Magda SZABO

01.09.2024

Perché lo consigliamo?

Perché “La porta” è un confine fisico, il limite invalicabile imposto da Emerenc e diventa il simbolo del mondo interiore. Perché è un romanzo potente, delicato e disarmante. Perché colpisce con un'intensità inaspettata, sia durante la lettura che dopo averlo concluso. C’è amore, condivisione, rifiuto, amicizia e altruismo, tradimento e un grande desiderio di dolcezza, aspettativa e speranza.


Cosa ci è piaciuto di più?

La narrazione intensa e a tratti spietata, che ha suscitato emozioni contrastanti nei confronti di Emerenc, il cui carattere complesso evoca sia compassione che rabbia. Attraverso questa storia, emergono riflessioni profonde sull'animo umano e sui misteri che lo abitano.


C’è qualcosa che non abbiamo gradito?

Scoprire che dietro “La porta” c’è l’ineluttabile fragilità della vita e la nostra difficoltà a gestire i sentimenti, insieme all’assurda convinzione di poter cambiare gli altri. Ma perché in fondo lo sapevamo già.


Frase da sottolineare:

“Lei non capirà mai le cose semplici, vuole sempre entrare da dietro anche se la porta è sul davanti.”


Questo suggerimento e' della nostra Manuela Costantini che continua consigliando tutti i libri di questa straordinaria autrice! 

Ultimi articoli sul sito

Perché “Il nome della rosa” è un giallo-storico di Umberto Eco che trascina il lettore, pagina dopo pagina, a una profonda riflessione filosofica sul sapere e i suoi confini. Un romanzo che affascina e invita a varcare le porte invalicabili della “biblioteca”, luogo intorno (e dentro) al quale ruota la trama del libro. La narrazione prende avvio...

Perché ne L'albero e la vacca il protagonista è Adamo, un bambino che assiste alla separazione dei genitori dal ramo di un tasso, un albero carico di leggende e definito anche “albero della morte”. Dopo aver mangiato le velenose bacche dell’albero, Adamo ha allucinazioni, tra cui la visione di una vacca bianca, pacifica e maestosa, che diventa per...