Una nuova occasione bella e speciale di cultura e confronto.
MENDEL DEI LIBRI di Stefan Zweig


Perché lo consigliamo?
Consigliamo Mendel dei libri perché è un racconto breve ma profondissimo, capace di parlare di memoria, cultura e solitudine con grande delicatezza. Stefan Zweig riesce, in poche pagine, a far riflettere sul valore dei libri e sul ruolo degli intellettuali in una società che cambia, soprattutto nei momenti di crisi storica. È una lettura accessibile, ma allo stesso tempo intensa ed emotivamente coinvolgente.
Cosa ci è piaciuto di più?
Ci ha colpito soprattutto il personaggio di Mendel, un uomo apparentemente insignificante, ma dotato di una memoria straordinaria e di un amore assoluto per i libri. Mendel vive quasi esclusivamente attraverso la conoscenza, incarnando l'idea di cultura pura e disinteressata. Molto toccante è anche il contrasto tra il "prima" e il "dopo" della guerra, che mostra come eventi storici più grandi possano distruggere vite silenziose e innocenti.
C’è qualcosa che non abbiamo gradito?
L'unico aspetto che può risultare meno gradito è il tono malinconico e amaro del racconto. La storia lascia un senso di tristezza e impotenza, soprattutto nel finale. Tuttavia, questa scelta è coerente con il messaggio dell'opera e ne rafforza l'impatto emotivo.
Frase da sottolineare:
"Conobbi Mendel dei libri circa cinque anni or sono."
Proposta di lettura che arriva da Maria Rosaria Vitalone.
Curiosità: è un racconto breve scritto da Zweig nel 1929. È ambientato a Vienna, in un celebre caffè frequentato da intellettuali e studiosi, luoghi che all'epoca erano veri e propri centri culturali. Il testo è fortemente influenzato dal clima storico del tempo: la Prima guerra mondiale.
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