SVEGLIA, SIR! di Jonathan Ames

21.09.2025

Perché lo consigliamo?

Perché è un romanzo capace, allo stesso tempo, di sorprendere, di far sorridere e di far riflettere. Jonathan Ames ha costruito una storia che, pur con toni ironici e leggeri, affronta temi molto profondi come la solitudine, l'autosabotaggio e la ricerca di equilibrio in una vita che spesso sembra sfuggire di mano. È un libro che sa parlare di fragilità senza mai cadere nel pietismo e che utilizza una ironia pungente rendendo così ogni pagina godibile. E' adatto a chi ama le storie che mischiano leggerezza e profondità e che mostrano come, anche nelle esistenze più caotiche e imperfette, ci sia sempre spazio per un tocco di umorismo.

 

Cosa ci è piaciuto di più?

Ames ha una voce narrativa unica, che riesce a essere al contempo autoironica, malinconica e brillante. Il protagonista, Alan Blair, con i suoi difetti, le sue nevrosi e le sue cadute, finisce per risultare straordinariamente umano e vicino al lettore. La presenza del maggiordomo Jeeves aggiunge un tocco surreale e buffo, che rende il racconto ancora più originale: un personaggio fuori dal tempo, sempre pronto ad assecondare e a mettere in scena la goffaggine del suo "padrone" .
 

C’è qualcosa che non abbiamo gradito?

In alcuni passaggi la narrazione può sembrare si perda un po', lasciando la sensazione che la trama non proceda in modo lineare. Alcuni episodi sembrano più divagazioni che tappe fondamentali del racconto, ma il lettore potrà comprendere come sia una scelta stilistica coerente con il tono del romanzo.


Frase da sottolineare:

"A volte svegliarsi significa aprire gli occhi su ciò che abbiamo sempre ignorato." 

 

Questo libro ci viene consigliato da Maria Rosaria Vitalone, che lo ha letto alla sua prima pubblicazione in Italia da Dalai editore nel 2006. Nel 2014 è stato ripubblicato dalla Baldini + Castoldi con la traduzione di Sara Caraffini.

Curiosità: Jonathan Ames è uno scrittore e saggista statunitense nato a New York nel 1964. Oltre a Sveglia, Sir!, è autore di opere come Non sei mai stato qui, da cui è stato tratto il film A Beautiful Day, vincitore del Premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes nel 2017. Ames è noto per il suo stile narrativo ironico e per la capacità di esplorare le complessità della psiche umana con un tocco di umorismo nero.


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