Una nuova occasione bella e speciale di cultura e confronto.
I LAVORATORI DEL MARE di Victor Hugo


Perché riesce a coniugare due aspetti apparentemente distanti come la natura e il lavoro, e perché, in un certo senso, ti getta nel "tutto", tra le nuvole gonfie e il mare in tempesta, ti avvolge, ti prende e, quando ti lascia andare, sei abbacinato dalla bellezza .
Cosa ci è piaciuto di più?
Il modo in cui Victor Hugo descrive la natura in ogni aspetto, rivelandone il sublime .
Forse si può far fatica inizialmente ad accettare la verbosità della prosa ma, con lo scorrere delle pagine, diventa parte del tutto e contribuisce all'effetto totalizzante della lettura
.
Frase da sottolineare
"I pertinaci sono i sublimi. Chi è soltanto audace non ha che un impulso; chi è soltanto valoroso non ha che un temperamento; chi è soltanto coraggioso non ha che una virtù; l'ostinato nel vero ha la grandezza."
"L'alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d'un residuo di sogno e d'un principio di pensiero."
Questo libro è consigliato dall'amica Benedetta Lolli (mendel.dei.libri) che ne ha anche parlato in un bellissimo post su instagram. La ringraziamo per aver accettato di partecipare a questa rubrica.
Ultimi articoli nel sito
MENDEL DEI LIBRI di Stefan Zweig
Consigliamo Mendel dei libri perché è un racconto breve ma profondissimo, capace di parlare di memoria, cultura e solitudine con grande delicatezza. Stefan Zweig riesce, in poche pagine, a far riflettere sul valore dei libri e sul ruolo degli intellettuali in una società che cambia, soprattutto nei momenti di crisi storica. È una lettura...
NEVE di Maxence Fermine
Perché è una vera e propria favola-romanzo che unisce poesia, immaginario orientale, bellezza visiva e senso dell’avventura: racconta la storia di Yuko Akita, giovane poeta giapponese, e del suo viaggio alla ricerca non solo dell’arte, ma di un significato profondo nella vita: poesia, amore, colore contro il bianco. Perché è come leggere un lungo...
IL POSTO DELLE FRAGOLE di IngmarBergman
Perché è un libro che ferma il tempo. Bergman riesce in qualcosa di raro: trasformare una sceneggiatura in vera letteratura, senza perdere limpidezza né potenza.



